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Coronavirus, i vacanzieri ordinano il pranzo pasquale: il ristoratore si rifiuta

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cuoco grosseto

Moreno Cardone de “L’Uva e il Malto” ha respinto la richiesta di una cliente veronese che, avendo intenzione di trascorrere le feste in Maremma, chiedeva piatti da asporto. E lancia un appello ai colleghi

Lui è Moreno Cardone, chef e titolare de L’Uva e il Malto: e racconta al Tirreno il contenuto di una telefonata (nel rispetto della privacy, ovviamente, del suo interlocutore) ricevuta il 7 aprile.

«Mi ha chiamato una mia cliente di Verona – dice – che ha una seconda casa a Grosseto e mi ha chiesto se potevo prepararle il pranzo di Pasqua da asporto. Premesso che io non faccio pasti da asporto ma sono comunque attrezzato per il catering, le ho risposto di no».

Lei gli ha chiesto, dunque, se poteva indicarle altri ristoranti che a Grosseto facevano pasti da asporto perché, evidentemente – da Verona – ha intenzione di trascorrere la Pasqua in Maremma.

«Le ho risposto che sicuramente ce ne sono, ma non ho voluto darle ulteriori indicazioni – dice lo chef Cardone – Ecco, lei continuerà a cercare, ma spero che la risposta che le daranno sia identica alla mia. La gente si sta attrezzando per venire in Maremma ma noi dobbiamo avere il coraggio di dire no. Non guardiamo al nostro incasso, usiamo buon senso, altrimenti chiusi per questa emergenza da Covid-19 chissà quanto ci rimarremo. Se siamo a casa ci sarà una ragione, o no?».

www.iltirreno.it

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