Il figlio di Matteo Salvini non è assolutamente motivato a vaccinarsi, tuttavia, a breve, deve riprendere gli allenamenti di calcio e quindi, se vuole evitare di fare il tampone tre volte a settimana, non può fare altro che vaccinarsi.Il leader della Lega, Matteo Salvini approfitta della vicenda del figlio per estendere la problematica sul piano politico nazionale e dice:
“Mio figlio, in questi minuti, sta andando a vaccinarsi a Milano non perché convinto, ma perché la settimana prossima ha gli allenamenti di calcio e dovrebbe fare tre tamponi a settimana, per un costo di 30 euro a tampone. Io non voglio un’Italia per ricchi e una per poveri, dove i primi possono scegliere. Se lo Stato mi impone una cosa, deve darmi gli elementi per andare avanti”, ha detto ieri Salvini, citato dall’Huffingtonpost.
Non è tutto, perché Salvini ha affermato anche che se al figlio accadrà qualcosa dopo il vaccino, dovrà essere lo Stato a risarcirlo.“Se tu Stato, non dico mi imponi, ma fai di tutto per portarmi a vaccinare, io dico: ‘Bene, ma se ci sono dei danni conseguenti, mi risarcisci tu che mi stai portando a fare questa scelta’. Non può essere sulla pelle dei cittadini la conseguenza”.Inoltre ha ribadito che la Lega è per il vaccino, ma che sono contrari all’obbligo.
Nessuna tifoseria no-vax
Salvini vuole anche prendere le distanze da chi lo accusa di ammiccare vistosamente ai no-vax.
“Qui non c’è tifoseria no-vax, io sono vaccinato per mia scelta, ma non ritengo di imporre questa mia scelta sugli altri”, ha sottolineato.Intanto il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha confermato che l’obbligo vaccinale è un’opzione presente sul tavolo del governo e che potrebbe essere utilizzata se l’estensione ulteriore del green pass, a cui si sta lavorando, non dovesse portare i risultati di vaccinazione sperati. Sondaggio: Cosa ne pensate dell’applicazione del green pass?
di: it.sputniknews.com