Temendo disordini, erano stati schierati 500 agenti, ma a parte qualche tensione con lancio di pietre e di lacrimogeni mentre gli attivisti tentavano di scardinare i cancelli della zona rossa, quando sono arrivati a poche decine di metri dal cantiere e in serata, la situazione dell’ordine pubblico è sempre rimasta sotto controllo e non si è arrivati mai arrivati a un corpo a corpo.
Cosa ne pensa il capo del Movmento No Tav – Alberto Perino
Prima della partenza il leader del Movimento No Tav, Alberto Perino, si è augurato che la manifestazione sia “bella” ma “partecipata” e “fatta con la testa, non con la pancia”. Chiaro il suo messaggio: “Chi oggi tira una pietra, una castagna o qualunque cazzata sappia che lo fa solo per fare un regalo a Salvini, non certo per i No Tav”. “Siamo qui – aggiunge – per ricordare che ci siamo, c’eravamo e ci saremo sempre”.
“Non ci siamo mai fatti prendere in giro, non ci sono governi amici anche se questo non significa che non avessimo sperato che le cose potessero cambiare dopo le parole di chi in campagna elettorale aveva promesso che il Tav non si sarebbe fatto”, dicono dal microfono. “E invece – aggiungono – ci ritroviamo a dover sentire stupidaggini a mezzo stampa su costi e opportunità. Non ci facciamo prendere in giro e a tutti i partiti, M5S in primis, diciamo che i giochi di potere e di poltrone non ci interessano. Non accettiamo intimidazioni. Fermare il Tav tocca a noi”.
Proprio Perino, a proposito di Cinque Stelle, ha spiegato a chi gli chiedeva se avesse avuto contatti con il fondatore del Movimento: “Non mi interessa sentire Beppe Grillo, mi è bastata la sua dichiarazione – ha detto – Sono deluso perché lo stimavo e ora non lo stimo più. Non ho capito la sua presa di posizione”. La manifestazione arriva a pochi giorni dall’annuncio del via libera di Giuseppe Conte e poche ore dopo la lettera di conferma inviata dal Mit alla Commissione europea.
La posizione di Di Battista
ORA PER ORA
19.55 – Salvini: “Opera si farà, nessuna tolleranza per teppisti”
“46 denunciati, quasi tutti appartenenti ai centri sociali per gli attacchi di oggi con bombe carta, cesoie, martelli e pietre al corteo No Tav, a cui si è risposto con l’uso di idranti e di circa 200 lacrimogeni. Ringrazio a nome di tutti gli Italiani le centinaia di donne e uomini delle Forze dell’Ordine che hanno evitato feriti (ad eccezione di un poliziotto) e incidenti gravi, garantendo a tutti libertà di manifestazione. Non ci sarà nessuna tolleranza per teppisti e delinquenti. La Tav si farà, indietro non si torna”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
19.45 – No Tav: “Cantiere è violabile, ora torniamo al nostro festival”
“Abbiamo dimostrato che il cantiere è violabile. Ora possiamo ritornare tutti insieme al festival”. Così uno degli organizzatori della marcia No Tav, che al megafono ha invitato i partecipanti alla marcia a fare rientro a Venaus dove è in corso il festival Alta Felicità.
19.19 – Petardi e bombe carta contro forze dell’ordine
Grossi petardi e bombe carta sono state lanciate verso le forze dell’ordine che presidiano il cantiere della Tav a Chiomonte. L’episodio si è verificato in una zona boschiva a monte del torrente Clarea. Dal fianco della montagna si leva una fittissima coltre di fumo.
18.53 Fitto lancio di lacrimogeni delle forze dell’ordine
Oltre un centinaio di No Tav hanno raggiunto una zona a ridosso delle recinzioni del cantiere di Chiomonte, sotto il viadotto dell’autostrada Torino- Bardonecchia. I dimostranti si sono raccolti in presidio. Dal fronte presidiato dalla polizia sono stati lanciati lacrimogeni per evitare tentativi di danneggiare le reti.
18.37 Il corteo si scinde di nuovo: una parte verso cantiere
Si è nuovamente suddiviso in due tronconi il corteo No Tav lungo i sentieri che conducono al cantiere della Torino-Lione. Circa 300 dimostranti si sono fermati all’altezza del ponte sul torrente Clarea, dove la strada è sbarrata da una grata Metallica e da un dispositivo di agenti di polizia in assetto antisommossa. Altri hanno imboccato un sentiero laterale con l’obiettivo di portarsi il più vicino possibile alle recinzioni del cantiere.
18.02 Manifestanti vicini al cantiere
Sono arrivati sul ponte in prossimità del fiume Clarea i manifestanti No Tav che hanno forzato il cancello, lungo il sentiero Gallo-Romano, e proseguito verso il cantiere. Giunti quasi in prossimità delle reti, la polizia ha effettuato un secondo lancio di lacrimogeni.
17.53 Denunciati in 40 per cancelli divelti e zona rossa
Quaranta No Tav, tra cui esponenti del centro sociale Askatasuna di Torino, sono stati denunciati per avere demolito la pesante cancellata posta a protezione dei sentieri che conducono al cantiere della Torino-Lione. Lo comunica la Questura di Torino. Tra questi c’è anche un leader nazionale del movimento No Tav che ha preso parte attiva alla demolizione del cancello. Altri manifestanti verranno denunciati per avere violato la zona rossa.
17.45 Salvini: “Ovviamente cantano ‘Bella Ciao’…”
“Manifestanti incappucciati stanno tentando di forzare i cancelli del cantiere Tav, ovviamente con sottofondo di ‘Bella Ciaò e ‘Fuori gli sbirri!’”. Matteo Salvini, posta una diretta dalla val di Susa, dove è in corso la manifestazione no Tav. “… I soliti”, conclude il ministro dell’Interno.
17.23 Attacchi dei No Tav su più fronti
A quanto si apprende gli attacchi di gruppetti di manifestanti no Tav si starebbero verificando in più punti della valle, anche sui sentieri di montagna posti più in alto rispetto ai cancelli, e avverrebbero con le stesse modalità, lancio di pietre e oggetti vari. Le forze dell’ordine stanno rispondendo con lacrimogeni. Intanto il grosso del corteo sta lentamente tornando indietro battendo le mani e scandendo lo slogan “La Valsusa paura non ne ha”.
17.18 Aperto un cancello, violata la zona rossa
I manifestanti No Tav hanno aperto con il flessibile un varco nel cancello posto dalle forze dell’ordine sul sentiero Gallo Romano a Giaglione e lentamente molti dei partecipanti al corteo stanno ritornando sui loro passi per passare attraverso il varco.
16.58 Lancio di lacrimogeni per disperdere gli attivisti
La polizia ha iniziato un fitto lancio di lacrimogeni per disperdere i manifestanti che si erano assiepati davanti ai cancelli ed erano ormai sul punto di rompere le porte d’ingresso con flessibili e motoseghe. Alcuni di loro sono riusciti ad aggirare la cancellata per pochi istanti
16.51 La polizia attiva gli idranti
Mentre il gruppo di attivisti arrivato fino ai cancelli prosegue nel tentativo di scardinare i cancelli con l’uso dei flessibili, un reparto di poliziotti – dall’altro lato dei cancelli – di tanto in tanto usa gli idranti per provare a far desistere i manifestanti dal loro intento di violare la zona rossa.
16.34 Primo tentativo di superare i cancelli
Armati di motoseghe, flessibili e martelli, alcuni No Tav stanno provando a smantellare uno dei cancelli installati dalle forte dell’ordine lungo i sentieri. Incappucciati e vestiti di nero, gli attivisti fino a questo momento stanno agendo indisturbati. Le forze di polizia seguono a distanza dall’altro lato della cancellata.
16.33 Manifestanti ai cancelli della zona rossa
I primi manifestanti No Tav che partecipano alla marcia partita da Venaus e diretti al cantiere Tav di Chiomonte sono arrivati al cancello di Giaglione mentre il grosso del corteo si trova ancora lungo il percorso.
16.10 Il corteo si divide in due
Si è diviso in due tronconi il corteo dei No Tav diretto al cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa. Subito dopo l’abitato di Giaglione una parte ha imboccato i sentieri che si inerpicano sul fianco di una montagna. Il resto intende restare sullo stradone principale. I manifestanti sono alcune migliaia. Uno speaker ha detto ‘Siamo 15000’.