Slowhand-Eric Clapton si è scagliato contro il green pass: sostiene essere una vera e propria discriminazione
Eric Clapton ha dichiarato in un arecente intervista che non si esibirà all’interno di location che richiedono un pass vaccinale obbligatorio per poter assistere ad un evento.
In seguito alle recenti disposizioni governative del premier Boris Johnson, infatti, i locali notturni e gli altri luoghi che ospitano grandi folle devono richiedere ai visitatori di fornire la verifica del loro status vaccinale. Ed Eric Clapton, proprio, non ci sta.
Tramite il canale Telegram dell’architetto Robin Monotti Graziadei, noto in Inghilterra anche per essere un attivo no-vax sul fronte del Covid, Slowhand ha dichiarato: “Dopo l’annuncio del Primo Ministro di lunedì 19 luglio 2021, sento il dovere di fare un mio annuncio: desidero dire che non mi esibirò su nessun palco in cui sia presente una discriminazione di pubblico. Se non sarà prevista la partecipazione di tutte le persone, mi riservo il diritto di annullare gli show”.
Non è la prima volta che il chitarrista si affida ai canali di comunicazione di Graziadei, per diffondere i suoi pensieri critici nei confronti della pandemia e della sua gestione. Qualche mese fa, infatti, Clapton aveva descritto con minuzia, sempre tramite l’architetto “negazionista“, tutti i sintomi che, a quanto pare, aveva subito dopo il vaccino: “Le mie mani e i miei piedi erano congelati, insensibili o in fiamme, e praticamente inutilizzabili per due settimane. Temevo di non poter suonare mai più. Soffro di neuropatia periferica e non avrei mai dovuto avvicinarmi all’ago”.
Infine, come ultima stoccata, l’artista ha anche ammesso di non poterne più dell’Inghilterra e di aver pensato di ricominciare una nuova vita altrove: “Ho pensato abbastanza seriamente di portare via la mia famiglia dall’Inghilterra. Andremo a vivere da qualche altra parte, ricominceremo da qualche altra parte”.